Nadine Gordimer
Persona equilibrata, animo gentile, scrittrice sensibile.
In estrema sintesi si potrebbero riassumere così le qualità di Nadine Gordimer, scrittrice sudafricana venuta a mancare esattamente un anno fa, il 14 luglio 2014, a Johannesburg.
Tra le mille difficoltà di una terra ricca di contraddizioni sociali, culturali ed economiche, è riuscita ad elevarsi grazie ad uno stile sobrio ed originale. La sua prosa ha contribuito alla formazione di una vera e propria tradizione letteraria autonoma ed indipendente dalle influenze europee.
E’ stata impegnata attivamente a combattere il razzismo e in molti dei sui scritti vengono affrontate, con lucida imparzialità, le complesse tensioni morali e psicologiche conseguenti alla discriminazione razziale nel suo paese e gli inevitabili intrecci con gli aspetti politici. Tra l’altro, ha fatto parte dell’African National Congress di Nelson Mandela.
E’ stata tra i membri fondatori del Congress of South African Writers, associazione nata con l’obiettivo di divulgare la letteratura tra le comunità discriminate.
Malgrado sia stata sottoposta spesso a censura, ha preferito continuare a risiedere in Sudafrica, cogliendo sempre, con acuta osservazione, tutti i maggiori cambiamenti che hanno caratterizzato l’evoluzione del paese nel corso degli anni.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui spicca il Nobel per la letteratura nel 1991.
Nadine Gordimer è la dimostrazione che si può mettere in pratica quanto detto da Robert Baden-Powell:
“Lascia il mondo un po’ migliore di come l’hai trovato“.
Otil Farg
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