Minchia, signor Faletti
“Minchia, signor Faletti“, vuol essere un omaggio in versi, al poliedrico personaggio che era Giorgio Faletti.
Ho sempre pensato che chi è bravo a far sorridere le persone, può essere anche una persona profonda.
Nutro qualche dubbio, invece, sull’opposto.
Purtroppo l’opinione più diffusa è che i comici, oltre ad avere un’etichetta talmente appiccicosa da non staccarsi più di dosso, non possono avere delle velleità artistiche più “serie”. In questo senso sono state tante le critiche mosse nei suoi confronti quando iniziò a scrivere libri (passione peraltro coltivata da ragazzo, prima ancora di diventare famoso al Drive In).
Poi, come sempre accade, di fronte ai suoi successi di vendita, tutti a salire sul carro.
Ma questa non è una critica o una polemica. È semplicemente la vita.
L’importante è imparare a riconoscere gli attori e a saper distinguere la realtà dalla finzione.
In un mondo in cui è più facile far piangere che ridere, lui è riuscito ad ottenere entrambe le cose.
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Minchia, signor Faletti
Minchia, signor Faletti…
A cambiare la vita ci hai pure provato
con tante risate e volti diletti,
a prenderti in giro, a fato inoltrato…
Il filo che tiene aggrappate le storie,
tra lame di sole o vestiti di vento,
si perde nel buio, elimina scorie,
ma rende giustizia nel cuore, lo sento.
Minchia, signor Faletti…
Il destino di un clown è di norma segnato.
Si scherza su tutto, ma sui propri difetti
c’è un limite che non va oltrepassato.
Ma l’animo puro, viepiù originale,
sa contrastare i luoghi comuni.
Inventa ricette, aggiusta di sale,
s’inerpica, lotta, slega le funi…
Minchia, signor Faletti…
E dire che c’eri quasi riuscito
ad aggirare i tanti dispetti
della livella dal viso ingrato.
Ma l’ironia è un tratto speciale,
non si assoggetta a nessun autorità.
Va per la sua strada e, per quello che vale,
nemmeno per sé, conserva pietà.
Otil Farg
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2 comments on “Minchia, signor Faletti”
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Hai scritto delle parole assolutamente condivisibili sul far ridere e su Giorgio Faletti, un artista che amavo tanto.
E la poesia, molto bella e struggente, credo gli renda onore.
Ti ringrazio, Lucia.
Il merito, naturalmente, è quasi tutto di Faletti, sulla cui canzone “Minchia signor tenente” ho parafrasato questi versi…
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