Fernando Pessoa
Il poeta è un fingitore?
Il portoghese Fernando (António Nogueira) Pessoa è stato definito da molti uno dei maggiori poeti del novecento, insieme al cileno Pablo Neruda. Anche se la definizione di poeta, probabilmente calza un po’ stretta.
Pessoa è stato infatti, pur nella sua non lunghissima vita (è morto all’età di quarantasette anni) un abile indagatore dell’animo umano e delle sue infinite inquietudini. Nato a Lisbona nel 1988, dopo la prematura morte del padre si trasferì in Sudafrica, dove la madre si risposò. Ebbe così modo di impadronirsi della lingua inglese, studiando, lavorando (come free lancer commerciale) ed iniziando a scrivere le sue prime composizioni.
La sua produzione letteraria poté godere della sua prolifica e variegata personalità mutuata, sin dalla tenera età, in numerosi eteronimi con cui conduceva delle intime e profonde riflessioni sulle ataviche questioni che attanagliano l’uomo fin dalle sue origini, quali l’esistenza e l’identità, la verità e la finzione, la realtà e il sogno e relative interconnessioni, soprattutto a livello spirituale.
Dalle sue elucubrazioni vengono fuori disperati quanto inutili tentativi di trovare delle risposte o quantomeno dei balsami per quietare la sua anima inquisitrice. Consapevole che non esiste una realtà ed una verità univoca, Pessoa si è lasciato andare ad uno sdoppiamento multiplo della sua personalità che va al di là di qualsiasi concetto ed utilizzo di un qualsiasi pseudonimo. Quando Pessoa utilizzava uno dei suoi numerosi eteronimi, lui pensava, rifletteva e scriveva come un’altra persona, con i suoi tratti, le sue angosce e le immancabili inquietudini: era completamente un altro. Era di volta in volta “Ricardo Reis”, “Álvaro de Campos” o “Bernardo Soares”, i quali avevano una loro biografia, morfologia ed idee politico-sociali ognuno diverse.
Da alcuni suoi scritti si può capire ancor più da vicino il suo pensiero:
“Ognuno di noi è più di uno, è molti, è una prolissità di se stesso“.
“Mi sento multiplo. Sono come una stanza dagli innumerevoli specchi fantastici che distorcono in riflessi falsi un’unica anteriore realtà che non è in nessuno ed è in tutti“.
“Ho creato in me varie personalità. Creo personalità costantemente. Ogni sogno mio, appena che appare sognato, s’incarna in un’altra persona che possa sognarlo, ma non io“.
“Essere poeta non è una mia ambizione. E’ la mia maniera di restare solo“.
“Fingere è conoscersi“.
“La sincerità è un grande ostacolo che l’artista deve vincere“.
Ed io in particolare, lo sento molto vicino soprattutto per alcune riflessioni sull’immaginazione ed i sogni di cui è intrisa la nostra esperienza umana:
“Sono stato educato dall’immaginazione, ho sempre viaggiato dandole la mano, ho amato, ho odiato, ho parlato, ho pensato sempre per questo, e tutti i giorni hanno questa finestra davanti, e tutte le ore sembrano mie in questa maniera“.
“Dal mio quarto piano sull’infinito, nella plausibile intimità della sera che sopraggiunge, a una finestra che da’ sull’inizio delle stelle, i miei sogni si muovono con l’accordo di un ritmo, con una distanza rivolta verso viaggi a paesi ignoti o ipotetici, o semplicemente impossibili“.
“Sono quasi convinto di non essere mai sveglio. Non so se non sogno quando vivo, se non vivo quando sogno, o se il sogno e la vita formano in me un ibrido, un’intersezione dalla quale il mio essere cosciente prende fisionomia per interpretazione“.
“Non ho fatto altro che sognare. Questo, e questo soltanto, è sempre stato il senso della mia vita. Non ho mai avuto altra preoccupazione vera se non la mia vita interiore“.
E’ evidente che Pessoa si staglia decisamente dal comune significato che si da’ alla parola Poeta. Se a questo aggiungiamo la conoscenza e lo studio di materie esoteriche, religiose e massoniche, il quadro di perfetto misticismo che attorniava il personaggio è completo.
Dalla sua sconfinata e frammentaria produzione mi permetto di segnalare alcuni titoli: “Una sola moltitudine”, “Il libro dell’inquietudine”, “Il banchiere anarchico”, “Il poeta è un fingitore”.
Rimandandovi invece alle pagine Wikiquote e Wikipedia per le sue opere complete:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Pessoa
http://it.wikiquote.org/wiki/Fernando_Pessoa
A sottolineare, infine, la vastità e la complessità del suo pensiero basti ricordare che una considerevole parte della produzione di Antonio Tabucchi è stata incentrata sullo studio, traduzione e pubblicazione di scritti inerenti la vita e le opere di Pessoa.
Otil Farg
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